"Il Barolo deve essere un vino austero, potente, senza frutta", mi diceva spesso Beppe Rinaldi. Nelle sue mani, i vini erano spesso così. Ma parlare del vino è quasi superfluo quando si guarda indietro alla vita straordinaria dell'uomo che fu prima di tutto un'icona culturale ed intellettuale, ed un produttore di vino solamente in secondo luogo. Purtroppo, Rinaldi ha perso la sua battaglia con la malattia pochi giorni prima del suo settantesimo compleanno. Lascia un retaggio ricco e sfaccettato che vivrà per sempre sotto la guida di sua moglie, Annalisa, e le figlie Marta e Carlotta.